PONGAL
- MWB
- 15 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 dic 2021
La popolazione indiana è profondamente radicata alla Madre Terra e questo spiega perchè festival come il Pongal, vengono celebrati così sentitamente in quei luoghi.

Il primo gennaio che trascorsi a Bangalore, fu una sorpresa per me vedere il fermento in città e l'agitazione per le strade:
intense attività di vendita avvenivano nei negozi e sul ciglio della strada. Animali, persone e canne da zucchero erano ovunque.
Stava per iniziare il Pongal o Makar Sankranti, il festival che verso metà gennaio, per quattro giorni, anima villaggi e metropoli grazie ai festeggiamenti organizzati soprattutto dalle comunità Tamil, che sono molto numerose in tutto il paese.

Con il Pongal si ringraziano gli dei per i frutti della terra appena raccolti.
Il primo giorno (Bhogi Pongal), inizia con la pulizia della casa e l'eliminazione degli abiti e oggetti inutilizzati, i quali vengono bruciati in un grande fuoco, per celebrare il dio Indra (dio delle piogge).

Il secondo giorno (Surya Pongal), la casa viene addobbata e gli ingressi decorati con farina di riso colorata. Questa viene utilizzata per disegnare a terra motivi geometrici chiamati kolam. Secondo la tradizione ogni famiglia deve far bollire del riso con zucchero di canna, latte, anacardi e cocco e farlo traboccare dalla pentola di terracotta. Il termine Pongal significa infatti bollire o traboccare e questa usanza si crede sia di buon uspicio per il raccolto dell'anno a venire.

Il terzo giorno (Mattu Pongal), il bestiame viene nutrito con il riso offerto il giorno prima al dio del sole (Surya), gli animali vengono adornati con fiori, campanelli e colori. La tradizione prevedeva anche un combattimento, jallikattu, fra uomo e toro (inviato da Lod Shiva secondo il mito). Per fortuna, questa usanza è stata proibita quasi ovunque a causa della sua crudeltà: una folla di uomini doveva affrontare il toro per prendere il denaro precedentemente legato fra le sue corna.

Il quarto giorno (Kaanum Pongal), è un momento di condivisione in cui si mangia il cibo appena raccolto, dopo aver benedetto la casa con acqua di curcuma e indossato abiti nuovi.
I rituali celebrano il passaggio dall'inverno alla primavera e, come molte feste indiane, anche il Pongal è un ringraziamento agli dei.
In India il sostentamento di gran parte della popolazione dipende dai frutti della terra. La quantità di pioggia e sole significa quindi abbondanza o carenza di cibo per tutto l'anno a venire. È un ritmo di vita a cui non si è più abituati, ma in passato e anche ora in una certa misura, l'abbondanza del raccolto può cambiare la vita di intere famiglie.
Anche nell'era dei telefoni cellulari e dell'high tech, la popolazione indiana non dimentica l'essenziale.
Le sofferenze della vita sono meno dolorose se affrontate a stomaco pieno.
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